Mentre la nostra attenzione è concentrata sulla guerra in Ucraina, in molte parti del mondo le disuguaglianze aumentano.
Ed eccoci entrati negli anni venti, nel terzo decennio del terzo millennio. In questi giorni, come da tradizione, tutti i giornali ci hanno ricordato i fatti più significativi accaduti nel recentissimo passato, quasi prevalentemente negativi. Certo, è sempre un’occasione preziosa, anzi, necessaria, per non assecondare la nostra indole alla quiescenza della memoria, ma quanti di noi si sono soffermati a scoprire, ricordare o forse apprendere per la prima volta, che cosa è cambiato di sostanziale nel mondo e nelle nostre vite negli ultimi dieci anni?
Per esempio, ricordate quando il Cern ha annunciato la scoperta del bosone di Higgs? Era il 2012 e da allora la fisica ha vissuto un decennio straordinario che ha visto anche la scoperta delle onde gravitazionali, la prima immagine di un buco nero, il quantum supremacy, cioè il momento in cui un computer quantistico ha svolto un’operazione più rapidamente di un processore tradizionale al silicio, momento che è avvenuto proprio l’anno scorso quando il Google Quantum Ai Lab ha svolto in tre minuti un calcolo che avrebbe richiesto 10.000 anni. Con la sua comparsa nel 2010, Uber ha inaugurato l’era della mobilità via app e smartphone, una rivoluzione che ci ha messo a disposizione iniziative come car2go, come le flotte di monopattini e di biciclette a noleggio che possiamo parcheggiare dove preferiamo. Anche se lo sviluppo della prima macchina capace di guidarsi da sola ha avuto inizio nel 2009, ed era considerato un esperimento fantascientifico, poi è andata che già nel 2015 un’auto senza conducente ha attraversato gli USA viaggiando per 5.472 chilometri.
Nel 2012 una scoperta che sembrava destinata all’oblio ha invece generato un metodo che rivoluziona l’ingegneria genetica. Crispr avrà molte possibili applicazioni, oltre che in campo medico, anche in campo industriale, in cui si spera che l’editing genomico favorisca lo sviluppo di prodotti utili come una nuova classe di biocombustibili, e in quello agroalimentare, per rendere le piante più resistenti agli stress senza modificarne gusto e qualità nutrizionali, per esempio. Il mondo dell’agricoltura, negli ultimi dieci anni ha avuto importanti servizi anche dalla rivoluzione dovuta ai satelliti in orbita che ci permettono di vedere la Terra da una nuova prospettiva più approfondita e complessa. Un settore in cui la nostra Europa è leader. Anche se i primi test risalgono al 2000, il boom dei test del DNA è esploso negli ultimi anni e non solo per la curiosità di milioni di persone di conoscere la propria origine, il sequenziamento trova applicazioni anche nella lotta al crimine…
Potrei andare avanti a oltranza rammentando tutte le conquiste e tutte le “prime volte” avvenute grazie alla tecnologia nell’arco di un solo decennio, la scoperta dell’acqua su Marte, la prima immagine di Samanta Cristoforetti, cioè della prima astronauta italiana nello spazio, la cometa vista da vicino grazie alla sonda Rosetta, perché ne sono entusiasta.
La tecnologia è un abilitatore formidabile che ci sta regalando il momento migliore della storia per essere vivi. Le sue potenzialità sono enormi purché, in questo momento, non restiamo soggiogati da essa e accecati dall’ambizione. Siamo stati capaci di inventare tutte queste tecnologie che come abbiamo visto ci consentono in breve tempo di risolvere problemi considerati insormontabili fino a pochissimo tempo fa ma che al contempo potrebbero produrre enormi vantaggi personali per chi li ha risolti.
Oggi il tema centrale è la necessità di dare il giusto orientamento a questa straordinaria velocità. Ma la velocità, come dico spesso citando Gandhi, non conta se andiamo nella direzione sbagliata, per questo, oggi più che mai, noi uomini dobbiamo stare al centro, sempre e in ogni contesto.
Ci sono grandi opportunità di evoluzione già visibili alla soglia di questo nuovo decennio che si è appena aperto e bisogna combattere il rischio di quell’inesorabile schianto che ci aspetterà se continueremo a procedere nel verso opposto a quello del bene comune. Far accadere le cose non è mai semplice e spesso l’uomo vive inseguendo questo obiettivo senza mai centrarlo veramente.
Il far succedere significa non sottomettersi al destino, a un’impostazione deterministica della realtà, e trova il suo senso nella libertà di esprimersi andando alla ricerca di ciò che può migliorarci. Significa lottare con i propri mezzi affinché il tempo ci spetta possa essere plasmato dalle nostre azioni, dalle nostre scelte, che non sono infinite, ma che possono incidere significativamente sull’insieme. Per il Bene del Tutto.