Un nuovo equilibrio. Un viaggio nell’ultimo luogo segreto

Un libro potente e illuminante sulla ricerca di sé stessi e della propria vera essenza. “A un certo punto il cuore mi ha sussurrato: fermati, ringrazia, restituisci, muori e rinasci.” Parte da qui il cammino di un eclettico visionario, che ama definirsi un semplice essere umano alla ricerca della verità, una volta capito che non si può più vivere e agire senza la consapevolezza di dover produrre un impatto positivo sulla collettività e sul pianeta. Anche la vita a volte è come un oggetto di ceramica che cade a terra e va in frantumi: da un lato ti devi arrendere all’evidenza che l’oggetto si è rotto per sempre e mai più tornerà come prima; dall’altro puoi prendere atto che quell’oggetto è ancora ricomponibile, non sarà mai più lo stesso ma può tornare alla sua funzione vitale grazie all’arte della rinascita. Oscar di Montigny compie un viaggio per ritrovare sé stesso, un viaggio, non solo fisico, esteriore, quanto psichico, interiore. Il richiamo delle vette himalayane, la peregrinazione solitaria attraverso Ladakh, Mustang e Bhutan non è solo balsamo per l’anima e scoperta dell’altro, ma anche e soprattutto riscoperta di sé. Come nella raffinata arte del kintsugi, l’autore ricompone e riassembla le parti della sua vita, riconciliandosi con le ferite del passato. Un diario di esperienze intense, di incontri con esseri straordinari, di scoperte di luoghi magici tra le altitudini più remote delle vette himalayane. Il viaggio più autentico, alla ricerca di un nuovo equilibrio nelle profondità dell’anima.
  • Gratitudine – La rivoluzione necessaria
    Il cambiamento climatico incombe, la democrazia trema, la vita collettiva e il mercato cambiano più rapidamente della nostra capacità di adattamento. In questi tempi di vertiginosa innovazione tecnologica abbiamo trascurato di occuparci dell’orientamento da imprimere alle nostre azioni. Per me è urgente rimettere l’essere umano al centro di ogni sistema sociale.
  • Il Tempo dei Nuovi Eroi
    Un giorno del 1999, in un improvviso istante di presenza, mi sono accorto che dietro di me restava ben poco di ciò che credevo di essere stato fino ad allora. Ho quindi iniziato a cercare, a osservare, a studiare, a pormi domande. Ma non riuscivo a trovare risposte che non fossero domande più grandi. È stata una domanda ascoltata ad Assisi a darmi la spinta decisiva a impegnarmi per dare un mio contributo, per seminare e coltivare una visione nell’umanità: “Come far capire al mondo che bisogna allargare la propria visione, per cercare una prospettiva arricchente, migliorativa, inclusiva?”