A mezz’ora dall’inizio della conversazione pubblica tra il sottoscritto e Antonio Scudieri – Founder & CEO di Capitale Cultura Group – uno studente tra il pubblico si alza ed esce dalla sala. Si dirige verso lo stand e compra una copia di “Il Tempo dei Nuovi Eroi”. Rientra e si accomoda al suo posto. Sfoglia il libro, talvolta lo scruta intensamente, senza tuttavia far trapelare i suoi pensieri riguardo a ciò che sta leggendo o sentendo. Questo il racconto di un mio amico presente in sala che era rimasto incuriosito dal fatto.
Siamo nella sala del Palazzo della Provincia di Pordenone e il nostro è uno dei primi eventi di Pordenonelegge, Festa del libro con autori che è ormai appuntamento fisso in città, giunta quest’anno alla diciottesima edizione, e oramai consolidatosi come uno dei più importanti festival letterari del nostro Paese. Un enorme orgoglio per me essere stato invitato proprio per l’apertura.
Tutto scorre come meglio non potrebbe, in questa sala consiliare prestata alla rassegna, in cui il pubblico mi circonda da tutti i lati, compreso alle spalle. Le ragazze dello staff del festival ci richiamano gentilmente quando, rapiti dal coinvolgimento del pubblico, io e l’intervistatore superiamo di oltre una decina di minuti l’ora a nostra disposizione; un applauso sentito chiude l’incontro, il pubblico esce dalla sala mentre alcuni si avvicinano per far firmare copie del libro o per condividere con me progetti o opinioni sui temi toccati.
Nel frattempo continuo però a pensare al ragazzo che si è alzato per comprare il libro, ormai uscito dalla sala insieme ai suoi compagni di classe. Un adolescente forse atipico, forse no. Di certo non capita sempre di vedere un ragazzo che vuole tastare con mano ciò che gli viene proposto, che utilizza quell’ora in cui viene esposto a idee altrui per andare direttamente alla fonte e farsi un’opinione sua.
Invito sempre le persone che incontro, specie al cospetto di platee con tanti giovani come questa sala in Friuli, a mettersi in gioco, a considerarsi come un ganglio cruciale della nostra società. Altro non sono, i miei Nuovi Eroi, se non persone che prendono coscienza di quanto le loro azioni siano in grado di impattare le vite altrui. E di come farsi domande sia il primo, cruciale step dell’agire.
Tra le migliaia di persone che ho ormai incontrato in oltre un anno dall’uscita del mio libro, ricorderò questo ragazzo che senza timidezza si alza in mezzo a un dibattito per soppesare al meglio idee altrui. Durante l’evento abbiamo molto parlato della rilevanza del passato per costruire il presente. Una cosa è certa: confido che il futuro sia in mano a persone come questo ragazzo, la cui curiosità è più forte della tentazione di passare una mattinata indolore lontano dalle lezioni.