Siamo veramente consapevoli delle sfide del domani? Abbiamo una percezione realistica della società in cui viviamo? Siamo in grado di distinguere le mistificazioni dalla realtà dei fatti?
Mi sono posto queste domande, fondamentali per comprendere il nostro Paese e la direzione verso cui tutti noi ci stiamo orientando, e insieme con la prestigiosa società di rilevazioni demoscopiche IPSOS ho cercato di darvi risposta.
La nostra miniserie “False Credenze: i Pericoli della Percezione” nasce per indagare la percezione degli italiani sui grandi temi contemporanei: sostenibilità, cambiamenti climatici, disoccupazione, identità, costume.
La webserie prende le mosse da un’indagine che ha coinvolto oltre 1000 italiani. Nei 5 episodi della serie ne analizziamo i risultati, con il generoso e autorevole contributo di Nando Pagnoncelli, Presidente e AD di IPSOS.
Guarda qui i 5 episodi della serie
Nel primo episodio scopriamo quali siano le principali fonti di preoccupazione per gli italiani in questo periododi grandi incertezze: disoccupazione, incremento della povertà, danni derivanti dai cambiamenti climatici.
Nel secondo episodio approfondiamo il grande tema della sostenibilità e le erronee convinzioni di molti di noi. Oltre la metà degli italiani pensa che la principale causa delle emissioni di CO2 siano la produzione industriale e l’uso dei prodotti, mentre ben tre quarti delle emissioni derivano invece dalla produzione di energia. E soltanto 1 intervistato su 6 ne è consapevole.
Nel terzo episodio affrontiamo il tema del profondo e crescente squilibrio nella distribuzione delle ricchezze. Un dato su tutti: in pochi sanno che oltre i tre quarti della ricchezza globale (ossia il 76%) si trova nelle mani del 10% della popolazione mondiale.
Nel quarto episodio approfondiamo la conoscenza degli italiani sui fenomeni sociali, quali l’immigrazione e la disoccupazione. Temi sui quali c’è un divario enorme tra la percezione delle persone e l’effettiva realtà dei fatti. E c’è chi addirittura nega del tutto la validità di dati ufficiali e incontestabili, anteponendo ai numeri reali la propria (distorta) percezione individuale.
Nel quinto e ultimo episodio scopriamo come gli italiani si sentano decisamente più retti, onesti e altruisti rispetto agli altri connazionali. In media l’individuo ritiene di meritarsi un bell’8 alla voce “senso civico”. Eppure al proprio vicino accorda soltanto un 6 meno meno.