Profitto orientato al bene comune, innovazione, idee che diventano imprenditorialità. In partnership con Red Bull, abbiamo deciso di raccontare le storie di coloro che io amo definire i “Nuovi Eroi”, cercandoli in questo caso fra quelli che popolano il mondo delle start-up con un forte impatto sociale. Li abbiamo chiamati “New Heroes”.
Sentiamo spesso parlare di emergenza rifiuti, eppure l’Italia è diventato negli anni uno dei Paesi leader nella raccolta e nel riciclo dei rifiuti. Secondo Eurostat, nel 2017 la percentuale di riutilizzo è stata del 76,9%. Nessuno in Europa ha fatto meglio di noi. Un primato che si spiega anche con la nascita di realtà innovative come Reco2 e con l’impegno di giovani brillanti e determinati a favore dell’ambiente. Reco2 nasce infatti per volontà di quattro giovani, che hanno trovato il modo di riutilizzare i rifiuti industriali e impiegarli nella bioedilizia.
«Stavamo tornando a casa, a Pontecorvo in provincia di Frosinone, quando ci siamo imbattuti in un incendio di pneumatici che erano stati abbandonati all’aperto», ci ha raccontato Désirée Farletti. «È stato in quel momento che abbiamo pensato di impegnarci per salvaguardare l’ambiente».
La scintilla scocca nel 2017. A giugno del 2018 Reco2 diventa ufficialmente una start-up: «Siamo partiti con l’idea di smaltire gli pneumatici fuori uso – racconta Désirée – ma poi abbiamo deciso di dedicarci alla bioedilizia: oggi recuperiamo i rifiuti delle aziende del territorio – metalli, vetro e pneumatici fuori uso – e li trasformiamo in prodotti per l’isolamento termoacustico e in pavimenti per interni ed esterni». I fondatori della start-up sono quattro: Désirée, il fratello Tommaso, Daniele Nora e Luca Spiridigliozzi, età media 26 anni. Il nome Reco2 è una sintesi delle varie anime della start-up: c’è la “R” dell’economia circolare (riciclo, riuso, riduzione), il richiamo all’ecologia (eco) e alle emissioni di anidride carbonica (co2), che Reco2 riesce ad abbattere in media dell’80%.