L'incontro organizzato a Fiume Veneto da PordenonePensa è stato un'occasione per confrontarmi con un pubblico attento e sensibile sul grande tema della sostenibilità nelle organizzazioni.
La scorsa settimana a Parma, con un importante e internazionale evento di due giorni, abbiamo dato alla luce Regeneration 20|30: un ambizioso programma voluto da diversi imprenditori italiani tra i quali sono orgoglioso di potermi annoverare.
Insieme alle aziende che rappresento, Banca Mediolanum e Flowe, hanno sottoscritto questa innovativa alleanza anche personalità di spicco come Andrea Illy, per Illycaffè e Fondazione Ernesto Illy, Davide Bollati, per Davines Group, Maria Paola Chiesi, per Chiesi Group, Francesco Mutti, per Mutti SpA, Eric Ezechieli e Paolo Di Cesare di Nativa, e Raimondo Orsini di Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile.
Il nostro comune obiettivo è aprire un dialogo multilaterale sulla necessità di costruire un nuovo modello economico sociale e ambientale basato sulla rigenerazione di persone, risorse, economia e ambiente. Un modello che sostituisca l'attuale paradigma estrattivo ormai da molto tempo palesemente fallimentare.
Si tratta di una sfida epocale che il nostro gruppo di leader globali che condividono valori, best practice e idee, vuole e può affrontare impegnandosi ad agire come forza rigeneratrice per la società.
Il nostro scopo è collaborare affinché entro il 2030 abbia inizio una nuova era nella quale la felicità e il benessere umano saranno i driver economici e politici più essenziali a livello globale, gli obiettivi di sviluppo sostenibile fissati dalle Nazioni Unite saranno raggiunti e saranno attuate misure esaustive per far fronte all’emergenza climatica.
“Abbiamo bisogno di una cornice etica oltre a quella legale, entro cui le aziende devono muoversi" ha affermato Jeffrey Sachs, co-presidente della Regenerative Society Foundation e direttore del Sustainable Development Solutions Network delle Nazioni Unite, nel suo significativo intervento durante il convegno di Parma. Per questo abbiamo ideato l’approccio rigenerativo che permette di ottenere ricadute positive sia sul clima, attenuando il percorso disastroso verso il quale stiamo correndo, sia sul benessere degli individui con maggiore inclusività, maggiori e più valide risorse per tutti.
"Nel modello di società rigenerativa, il ruolo del consumatore è fondamentale – ha detto Andrea Illy, co-presidente della Regenerative Society Foundation, alla base del progetto Regeneration 20|30 –. Sono loro che, secondo il loro modo di pensare e comportarsi, scelgono i prodotti che ritengono migliori, spingendo così le imprese a adottare un approccio rigenerativo per conquistarli".
Personalmente mi sento di aggiungere che tra le azioni concrete che come firmatari ci sentiamo chiamati a intraprendere c'è l'adozione di strutture di governance che terranno in considerazione tutti gli stakeholder e di strumenti che potranno concretamente misurare i progressi nelle varie aree d'impatto.
C’è anche l’impegno a intraprendere e a comunicare azioni concrete per limitare le emissioni inquinanti all'interno delle nostre organizzazioni e a investire rilevanti risorse economiche in tecnologie sostenibili, oltre che ovviamente a garantire il benessere dei nostri dipendenti, sulla base di equità, inclusività e rispetto.
Ci rivolgiamo anche ai governi e alle organizzazioni internazionali ai quali chiediamo di potenziare l'impegno per il clima, raddoppiare il consumo di energia rinnovabile entro il 2030, interrompere gli investimenti negli impianti di energia elettrica a carbone entro il 2025, bloccare la registrazione di nuovi veicoli diesel e a benzina a livello globale entro il 2025, incoraggiare disinvestimenti in combustibile fossile entro il 2030, supportare le aziende e le autorità locali che portano avanti iniziative finalizzate a ridurre le emissioni inquinanti.
Questo è un ulteriore impegno che ho voluto assumermi nel mio ruolo di uomo e di manager, un impegno del quale vado fiero e che avrò cura di raccontare passo dopo passo, traguardo dopo traguardo.