La leggenda vuole che una notte di Natale Charles Bukowski abbia detto a degli amici:
“E’ Natale da fine ottobre.
Le lucette si accendono sempre prima, mentre le persone sono sempre più intermittenti.
Io vorrei un dicembre a luci spente e con le persone accese”
Natale, tempo di regali. Tempo di doni. Tempo di lucette accese. Ho riflettuto a lungo su cosa desiderassi per questo Natale e ho deciso che mi piacerebbe iniziare ad essere sempre acceso e imparare a regalare dei doni che abbiano uno scopo.
Alla domanda “cosa vuoi come regalo per Natale quest’anno?” raramente nella mia vita ho saputo rispondere con qualcosa di sensato. Il Natale è spesso stata un’occasione per giustificarsi un acquisto superfluo che senza una scusa migliore di quella del Natale non ti saresti mai concesso.
Chi è disposto a regalarmi un dono per Natale che sia qualcosa che veramente desidero? Forse soltanto io stesso.
Allora l’auspicio che ci faccio per questo Natale è che ci venga donato il per-dono.
Io …di perdonarmi la dispersione nel superfluo, nell’effimero, nel vacuo, in tutto ciò che abbia un senso solo per me invece che averlo anche per gli altri da me e per l’insieme che ci contiene tutti; e che mi venga donato non ciò che desidero ma solo ciò che veramente mi serve per ottenere ciò che desidero. Insomma, un’occasione per una presa di responsabilità.
Vorrei mi venisse donata forza, ma forse mi sarà più utile una difficoltà che mi renda estremamente forte. Vorrei mi venisse donata saggezza, ma forse mi sarà più utile un problema da risolvere. Vorrei mi venisse donata prosperità, ma forse mi saranno più utili muscoli e cervello per lavorare. Vorrei mi venisse donato coraggio, ma forse mi saranno più utili dei pericoli da superare.
Chissà se il successo (ritorno dell’investimento si dice tra chi fa impresa) della nostra vita verrà misurato con la bellezza della nostra auto o col numero delle persone a cui abbiamo dato un passaggio, con la grandezza della nostra casa o col numero delle persone ospitate, con la modernità del nostro abito o col numero delle persone aiutate a vestirsi, con la quantità delle cose comprate o di quelle condivise o addirittura vendute per dare ad altri, col numero degli amici o col numero di quelli che ci considerano tali…con la forza del nostro dogma e del colore della nostra pelle o con la purezza della nostra anima?
A Natale vorrei per-donarmi di non avere finora compreso che è sempre stato Natale.
E così come ogni uomo può introdurre nella propria vita i principi contenuti nell’invito che Madre Teresa ha fatto al mondo in occasione di un Natale, anche un’azienda potrebbe fare l’esercizio di traslare tali principi nella propria mission aziendale; sarebbe un’applicazione di uno dei principi fondamentali dell’Economia 0.0, quello che io definisco ‘right profit’.
E’ Natale ogni volta
che sorridi a un fratello
e gli tendi la mano.
E’ Natale ogni volta
che rimani in silenzio
per ascoltare l’altro.
E’ Natale ogni volta
che non accetti quei principi
che relegano gli oppressi
ai margini della società.
E’ Natale ogni volta
che speri con quelli che disperano
nella povertà fisica e spirituale.
E’ Natale ogni volta
che riconosci con umiltà
i tuoi limiti e la tua debolezza.
E’ Natale ogni volta
che permetti al Signore
di rinascere per donarlo agli altri.
(Madre Teresa di Calcutta)