Premessa alla situazione climatica planetaria: sono cazzi nostri!
Alla Cop24 in Polonia le trattative sono andate ad oltranza per arrivare a un testo di compromesso sebbene fin dall’inizio non ci fossero grandi aspettative sul fatto che si riuscisse ad ottenere regole stringenti per l’attuazione dell’accordo di Parigi del 2015.
Basti pensare che per una notte sono stati a discutere se nel documento finale si dovesse lasciare che il Report IPCC fosse accolto dal Segretariato UNFCC come “welcomed” o solo “noted”.
Malgrado la miopia di alcuni governi c’è stata, soprattutto tra i paesi più vulnerabili ai cambiamenti climatici e la società civile, la consapevolezza che questa è una delle ultime chance per limitare i danni legati al nostro modello di produzione e consumo e cominciare ad agire in maniera efficace.
Detto questo, USA, Russia, Arabia Saudita e Kuwait hanno impedito l’adozione completa del Rapporto IPCC.
Gli USA in particolare hanno detto di volersi ritirare prima del 2020 e hanno ostacolato la definizione di misure più impegnative e vincolanti. Un’azione miope e poco lungimirante di un Trump accecato dal desiderio di cancellare ogni cosa che abbia fatto Obama, e messo all’angolo dai lobbisti del settore Oil&Gas che lo hanno finanziato. A Katowice non avevano nemmeno un padiglione (ma del resto nemmeno l’Italia l’aveva) e l’agenzia ambientale USA è stata fortemente deligittimata, con l’inserimento ai vertici di negazionisti dei CC.
Alla fine è stata raggiunta un’intesa sul clima. Si tratta di un accordo di compromesso, senza dubbio, ma meglio di niente.
Conclusione sulla situazione climatica planetaria: sono cazzi nostri!